Il tasso d’interesse è una misura del costo del denaro preso in prestito o del rendimento di un investimento. Esso rappresenta una percentuale dell’ammontare del capitale prestato o investito e viene generalmente espresso su base annua. Il tasso d’interesse è un concetto fondamentale nell’economia e nella finanza, influenzando una vasta gamma di attività economiche, dai mutui alle carte di credito, dagli investimenti alle obbligazioni governative.
Il tasso di interesse applicato ai mutui e ad altri tipi di prestiti è generalmente composto da due elementi principali:
Euribor (Euro Interbank Offered Rate): L’Euribor è il tasso medio a cui le principali banche europee si prestano denaro a vicenda sul mercato interbancario. È un indicatore chiave della salute economica e della fiducia tra le istituzioni finanziarie. Esistono diverse scadenze per l’Euribor, che vanno da una settimana a un anno, e il tasso varia in base alla scadenza prescelta.
Spread: Lo spread è un margine aggiunto dalle banche al tasso Euribor. Questo margine riflette il rischio creditizio del mutuatario, i costi operativi della banca e il suo margine di profitto. In pratica, lo spread varia da un’istituzione finanziaria all’altra e può essere influenzato da vari fattori, tra cui la solvibilità del richiedente, il valore dell’immobile nel caso dei mutui ipotecari e le condizioni del mercato finanziario.
Quando un cliente richiede un mutuo a tasso variabile, il tasso di interesse che pagherà è la somma dell’Euribor più lo spread. Ad esempio, se l’Euribor a tre mesi è dell’1% e lo spread applicato dalla banca è del 2%, il tasso di interesse finale sarà del 3%.
L’Euribor viene calcolato quotidianamente sulla base delle comunicazioni inviate dalle banche del panel partecipanti ogni giorno di negoziazione tra le 10.45 e le 11.00, ora di Bruxelles, a Thomson Reuters, l’agenzia incaricata di eseguire i calcoli per conto della Federazione Bancaria Europea (FBE).
Tra il 2005 e il 2008, l’Euribor è stato oggetto di manipolazione da parte di alcuni istituti di credito. Le banche coinvolte hanno alterato le quotazioni dei tassi per influenzare l’Euribor a proprio vantaggio, causando fluttuazioni artificiali nei tassi di interesse applicati ai mutui a tasso variabile. Questo scandalo ha avuto ripercussioni significative sui mutuatari, che si sono trovati a pagare tassi di interesse più alti del dovuto.
Nel 2013, la Commissione Antitrust Europea ha riconosciuto la violazione dell’art. 101 del Trattato CE, che vieta accordi tra imprese e pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e falsare la concorrenza. È stato accertato che le banche coinvolte avevano partecipato a un cartello per manipolare l’Euribor attraverso contatti bilaterali, chat online, e-mail e messaggi telefonici.
Nel 2023, la Corte di Cassazione italiana ha emesso una sentenza storica (n. 34889) che ha dichiarato la nullità dell’Euribor per tutti i contratti di mutuo stipulati tra il settembre 2005 e il maggio 2008. La corte ha riconosciuto che l’Euribor in quel periodo era stato manipolato, rendendo illegittimi i tassi di interesse applicati nei mutui basati su questo indice.
Nullità dei tassi di interesse: I mutuatari che hanno stipulato contratti di mutuo durante il periodo della manipolazione possono ora chiedere la nullità del tasso di interesse applicato. Questo potrebbe portare a un ricalcolo degli interessi dovuti e a possibili rimborsi da parte delle banche.
Rimborso retroattivo: I mutuatari potrebbero avere diritto a rimborsi per gli interessi pagati in eccesso a causa della manipolazione dei tassi. Questo rappresenta un significativo sollievo finanziario per molte famiglie e imprese.
Riforma dei tassi di riferimento: La sentenza potrebbe spingere le autorità a riformare il sistema di calcolo dei tassi di riferimento come l’Euribor, per prevenire future manipolazioni e garantire una maggiore trasparenza e affidabilità.
I mutuatari coinvolti possono richiedere la restituzione di quanto indebitamente versato a seguito della nullità dell’Euribor. Gli interessi passivi dei mutui sono quindi da ricalcolare per l’intero periodo in questione, utilizzando tassi sostitutivi previsti dall’art. 117 del Testo Unico Bancario (tassi dei Bot a 12 mesi) o i tassi legali ex art. 1284 c.c.
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